Una storia che sa di Africa,
Rhodesian Ridgeback

Rhodesian storia 2

La zona d’origine del Rhodesian Ridgeback è la regione dell’Africa Australe. S’ipotizza che i primi cani crestati siano arrivati nella zona della Rhodesia, oggi Repubblica dello Zimbabwe, grazie alle diverse migrazioni di varie tribù, tra cui quella dei Khoi-Khoi, conosciuti anche come Ottentotti, partiti dal Medio Oriente per approdare sulle coste africane insieme ai propri animali, tra cui molto probabilmente i progenitori dell’attuale Rhodesian Ridgeback. Si trattava di una popolazione che conduceva una tipica vita pastorizia, prendendosi cura del proprio bestiame difendendolo dai predatori anche grazie all’uso dei cani. Ed è proprio da questi esemplari che sembra discendere l’attuale stirpe del Rhodesian Ridgeback. A testimonianza di questa ipotesi troviamo la raffigurazione del cane Khoi-Khoi nel libro Livingstone's Missionary Travels in South Africa, pubblicato nel 1875 dal Dott. David Livingstone, dove il cane con la criniera è raffigurato tra i grandi pastori Ottentotti e il loro bestiame. 

Rhodesian storia 2

Dalle descrizioni trovate, però, questo cane con la criniera aveva un aspetto diverso dell’attuale Rhodesian Ridgeback. Assomigliava di più a un cane di tipo Spitz: era simile a uno sciacallo, era rustico e resistente, in grado di sopportare le severe condizioni climatiche del territorio africano, gli sbalzi tra il giorno e la notte, la scarsità di cibo ed era anche molto resistente alle malattie comuni nelle zone. L’affascinante storia del Rhodesian Ridgeback prosegue fino a quando i coloni Olandesi e Inglesi emigrarono in Sudafrica portando con sé diverse razze di cani da utilizzare per la caccia, in poco tempo però capirono che le dure condizioni del territorio africano non erano adatte alle razze di cani di cui disponevano. I coloni furono invece colpiti dalle potenzialità e dalle doti del cane primitivo dei Khoi-Khoi, tanto da decidere di incrociarlo con i cani che avevano portato dall’Europa nel tentativo di migliorarne caratteristiche e prestazioni. Nacquero cosi i cani Boeri, cani da caccia crestati molto apprezzati dai cacciatori di grossa selvaggina.

Rhodesian storia 2

Nell’anno 1875 il missionario Charles Helm fondò la missione “Hope Fountain” nel Matabeland, in Rhodesia, portando con sé due esemplari crestati di tipo Greyhound di nome Powder e Lorna. La missione Hope Fountain fondata da Helm, era una tappa obbligatoria per tutti i cacciatori che volevano addentrarsi nello Zimbabwe tra cui Cornelius Van Rooyen, noto cacciatore di grossa selvaggina. Cornelius rimase colpito dai cani di Helm e decise di far accoppiare i suoi cani con gli esemplari crestati del missionario, arricchendo cosi le linee di sangue con altre razze di matrice europea, fra cui probabilmente l’Alano, l’Irish Terrier, Pointer, Mastiff, Deerhound, e il Collie.

Van Rooyen nel tempo continuò ad allevare e selezionare i suoi cani cercando di ottenere esemplari sempre più coraggiosi, agili, resistenti e dotati alla caccia. In pochi anni i suoi cani diventarono leggendari e molto richiesti dai cacciatori. 

I principali obiettivi degli incroci che furono compiuti ricercavano la resistenza e il miglioramento delle prestazioni dei soggetti. Il cane ottenuto fu un esemplare dotato di particolare agilità e resistenza, potente ma non pesante, con un coraggio incredibile e temperato da un istintivo rispetto per le grandi prede africane. Utilizzato con successo dai coloni sia per la caccia sia per la difesa, diventò il "cane da leone" utilizzato dai grandi cacciatori dell'Africa

Molto interessante è il dato ricavato da un gruppo di ricercatori del National Human Genome Research Institute di Bethesda, nel Maryland (USA), che hanno esaminato il DNA di 1.346 cani ricostruendo una mappa dettagliata delle relazioni tra le varie razze canine rivelando una correlazione del 70-89% tra il Rhodesian Ridgeback e l’Alano.

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